sabato 29 dicembre 2012
Reggio, l'Opera Nomadi sulla gestione dei rifiuti
sabato 22 dicembre 2012
L'arcobaleno di Rebecca
L'arte puo' cambiarti la vita: anche se abiti in una barac
sabato 15 dicembre 2012
Razzismo, responsabilita' e buon senso
sabato 8 dicembre 2012
Appello della comunita' Rom: pronti a ripulire l'ex campo 554
sabato 1 dicembre 2012
Dubbi
- Perché Pirlo si incazza quando scrivono che è Sinto?
- Perché negli articoli sul calcioscommesse la parola evidenziata è ZINGARI, quando di zingari non c'è ombra?
sabato 24 novembre 2012
Guida alle primarie
sabato 17 novembre 2012
Rom: tutto può cambiare!
sabato 10 novembre 2012
Razzismo e storie oscure
sabato 3 novembre 2012
Baracche abbattute e bonifica avviata
sabato 27 ottobre 2012
Permesso di soggiorno 18 - Graziano Halilovic - Rom
sabato 20 ottobre 2012
Di Rom, case, città nostra e altre cosucce
sabato 13 ottobre 2012
Liguria: 2,3 mln per formazione artigianale giovani disoccupati e rom e sinti
sabato 6 ottobre 2012
Permettete due parole?
sabato 29 settembre 2012
Oltre le cronache cittadine
sabato 22 settembre 2012
Tra gli Appennini e il Po: PER UN PUGNO DI VOTI
sabato 15 settembre 2012
Il centrodestra su Lugo di Romagna
Via libera al rifacimento del campo nomadi di Lugo. Una delibera regionale di luglio
sabato 8 settembre 2012
Dopo 13 anni qualcosa è cambiato... Tor de' Cenci è stato bombardato
Sono ritornato lunedì 27, dopo due anni e mezzo di (mia colpevole) assenza, nel campo di Tor de Cenci.
La foto è relativa alla visita del 2010, quando stava prendendo piede la minaccia della chiusura del campo
sabato 1 settembre 2012
Esposto all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna
Il sottoscritto rappresentante dell'Associazione sarda contro l'Emarginazione (Asce) e delegato ad acta della onlus Fondazione Anna Ruggiu di Cagliari, dell'Associazione 2000 [R]esistenze di Monastir, del CagliariSocialForum di Cagliari e del Gruppo EveryOne
sabato 25 agosto 2012
Fallimento Rom. Ancora
16/08/2012 - Le autorità francesi hanno nuovamente iniziato a smantellare i campi rom "illegali", offrendo ai Rom rumeni 300 €. a testa ed un biglietto gratuito per la Romania.
sabato 18 agosto 2012
E' morto don Bruno Nicolini, amico dei rom
(AGI) - Roma, 17 ago. - E' morto a Roma don Bruno Nicolini, grande amico del popolo Rom cui ha dedicato oltre 50 anni della sua vita. Il sacerdote aveva 85 anni
sabato 11 agosto 2012
"Sono Rom, ma non ladra di bambini la mia verità sui roghi di Ponticelli" Angelica libera 4 anni dopo /Intervista
sabato 4 agosto 2012
Memors: la persecuzione dei sinti e dei rom durante il fascismo
sabato 28 luglio 2012
Pestaggi omofobici a Torino, tra i rom c'è chi reagisce
SABATO 21 LUGLIO 2012 - "Entrano nella mia roulotte, se lo tirano fuori e mi dicono di succhiarli se non voglio le botte". La prima volta che ha sentito questa storia, Valter Halilovic, mediatore culturale e animator
sabato 21 luglio 2012
Politiche abitative sinte e rom
sabato 14 luglio 2012
Appello a Governo e Partiti: non cancellate UNAR
sabato 7 luglio 2012
Io non sgombero - Artisti per i Rom di TOR DE' CENCI
Mobilitazione contro lo sgombero del campo rom di Tor de' Cenci
Entro la metà di luglio, 350 persone del campo rom di Tor de' Cenci verranno sgomberate
sabato 30 giugno 2012
ROMA: speciale Tor de Cenci
Video |
domenica 24 giugno 2012
Rom e Sinti al tempo della rete
sabato 16 giugno 2012
Ve lo ricordate quel manifesto?
sabato 9 giugno 2012
Romania
- Acido acetico (-glaciale) è un acido debole e incolore, dall'odore irritante. E' altamente corrosivo.
- Acido solforico H2SO4 (in foto), è un acido minerale molto attivo. Aggiungendovi acqua, può iniziare a bollire e spruzzare gli astanti.
- Fanghi anodici sono un sottoprodotto della raffinazione elettrolitica del piombo.
sabato 2 giugno 2012
La lettera di Grattan Puxon ai Rom di Turchia
- Grattan Puxon, attivista Rom-Traveller che ha dato un importante contributo nell'organizzare il primo Congresso Mondiale dei Rom a Londra nel 1971, ha mandato una lettera ai Rom in Turchia. Grattan Puxon spiega l'importanza di essere eletto come rappresentante di organizzazioni internazionali come l'Unione Romanì Internazionale (IRU) o l'Organizzazione Mondiale dei Rom (WRO) in elezioni che vedranno una larga partecipazione via Internet. Ecco la lettera di Grattan Puxon:
sabato 26 maggio 2012
Appello: Famiglie rom a Mirafiori Sud
FAMIGLIE ROM A MIRAFIORI SUD
Nel 2001 la nonna di una decina di bambini Rom che quest'anno hanno iniziato a frequentare per la prima volta la scuola elementare, ha trascorso, gravemente malata, gli ultimi due mesi della sua vita ospite di un ortolano del quartiere, nella baracca di un orto abusivo sulle sponde del Sangone.
Dieci anni dopo i suoi figli vivono in una condizione non dissimile alla sua, anche se, grazie ad un progetto avviato nell'estate del 2011 che coinvolge cinque famiglie Rom, i suoi nipotini frequentano le scuole del quartiere, con una frequenza superiore alla media cittadina.
Eppure, ancora oggi, queste famiglie vivono per strada, con tutti i disagi che ne conseguono sia per loro che per il territorio.
In questi mesi, oltre l'accoglienza dei bambini da parte delle scuole, alcune realtà e volontari hanno stretto un fragile cordone di solidarietà a sostegno di questa esperienza. Alcuni hanno messo a disposizione un posto nel cortile, altri un bagno, altri ancora il latte per la colazione o un po' di semplice vicinanza umana.
Questo sforzo, che sta già dando frutti miracolosi, anche grazie a qualche sostegno da parte delle istituzioni, ha bisogno dell'intervento di chi, a livelli più alti, può consentire il pieno successo di questa piccola esperienza di tolleranza e convivenza a Torino.
Come operatori e come abitanti ci rivolgiamo quindi alle autorità cittadine per tre questioni su cui i nostri sforzi sono stati finora vani:
1. identificare e autorizzare una collocazione provvisoria delle famiglie, distribuita in postazioni singole, perché non siano oggetto di continui sgomberi;
2. sostenere le procedure necessarie all'ottenimento dei documenti per chi sia nella condizione di apolidia, consentendo così l'avvio di regolari percorsi lavorativi;
3. concedere spazi o locali per l'accoglienza abitativa delle famiglie, nella prospettiva di consentire la maturazione dei requisiti per il successivo ingresso in casa.
Non crediamo che la realizzazione di un nuovo campo nomadi possa sostenere efficacemente l'inserimento e l'integrazione di queste famiglie.
Ci auguriamo che sia possibile intraprendere un percorso che dia a queste famiglie un futuro di emancipazione dalla povertà e dall'esclusione sociale.
S.E. Alberto Di Pace
Al Sindaco di Torino
Piero Fassino
All'Arcivescovo di Torino
Mons. Cesare Nosiglia
Loro sedi
To the kind attention of Mr Alberto Di PacePrefect of Turin
To the kind attention of Mr. Piero Fassino
Mayor of Turin
To the kind attention of Bishop Cesare NosigliaArchbishop of Turin
ROMA FAMILIES IN SOUTH-MIRAFIORI
In 2001, the grandmother of ten Roma children who started attending the primary school for the first time in the year 2011-2012, has passed, seriously ill, the last two months of her life hosted by a gardener of South-Mirafiori, inside an illegal orchard's shack along the banks of Sangone creek.
Ten years later, her sons and daughters live in conditions not different from the one she experienced. That even if, thanks to a project involving five Roma families, started in Summer 2011, her grandchildren are attending local primary schools, with a frequency higher than the average of Turin.Yet, even today, these families live on the streets, with personal and social disadvantages for them and the territory, as well.
In these last months, local schools welcomed children in their classes. Furthermore, a slight solidarity supporting this experience has been forwarded by some local entities and volunteers: some of them hosted Roma families with campers in their courtyards, others offered the possibility to shower, and some others gave milk for breakfast or simply human neighborhood.This effort, already bearing some unexpected results, thanks also to the support given by the institutions, needs the support of someone at higher levels allowing the full success of this little experience of tolerance and cohabitation in Turin.We, workers and residents of South-Mirafiori, wish to submit to the city authorities these three issues on which our efforts have not reached the expected results:
1. to identify and authorize a temporary accomodation for these families. Every family should stay in individual location, in order not to undergo continuous evictions;
2. to take charge of the procedures necessary to obtain the documents for stateless people, allowing to start regular working projects;
3. to provide spaces or to house these families, so that they can qualify for entering a real future home.We do not believe that creating a new Roma camp can effectively support the inclusion and the integration of these families.
We hope that we can undertake a way to give these families a future of emancipation from poverty and social exclusion.
sabato 19 maggio 2012
I Diversi
Quella di una comunità piccola, rinchiusa ed assediata. Al di là di questo, composta da gente che ha, come me o come il mio vicino di casa, problemi, aspettative, guai e speranze...
- Ho ritrovato un post che fece scandalo nella sonnacchiosa comunità dei blog di Tiscali, del 17 marzo 2005:
Rita, sua moglie: "Certo, io pur non essendo una zingara preferivo la vita nei campi. Anche i nostri bambini stavano meglio. Quando ci siamo trasferiti in appartamento non riuscivano a dormire, si sentivano soffocare e poi sentivano la mancanza dei loro amici. Nei campi si vive tutti insieme, in questi palazzi, invece, ognuno pensa per sé".
Ivan: "Tutte le mattine devo timbrare il cartellino alle otto. È mio padre che tutte le mattine mi accompagna all'autobus in macchina. La mia vita è cambiata completamente, vivo con i miei e prima andavamo avanti col contagocce, oggi ho dodici mensilità, tredicesima e quattordicesima. Sul posto di lavoro nessun problema, essere zingaro non ha provocato reazioni negative fra i miei colleghi. I miei colleghi non sono bambini, sanno che vivo in un accampamento, ma non è un problema."
testimonianze da: Zingari a Milano di Laura Tajoli, Roberta Lorenzetti, Giliola Verza ed. Vivereoggi – Comune di Milano
Francesco: "La nuova sistemazione abitativa ha fatto emergere anche nuovi problemi cui devo dedicare la mia attenzione e il mio impegno. Devo occuparmi degli attacchi della luce, delle giovani coppie in cerca di casa e dei rapporti tra il nuovo quartiere e gli altri cittadini di Cosenza.
Non è facile il mio ruolo; mentre prima della realizzazione del villaggio mi occupavo della sola questione abitativa, ora affronto tutti i problemi, sono un mediatore 'globale', usando una parola imparata dei miei amici del Movimento per la Pace che ho frequentato da quando siamo usciti dalla baraccopoli e viviamo più intensamente la vita cittadina.
L'uscire dall'emarginazione mi ha permesso di acquistare maggior sicurezza nelle mie capacità. La responsabilità acquisita, grazie all'incarico di mediazione dell'Opera Nomadi, mi ha spinto a partecipare con consapevolezza a tutti gli incontri con le autorità, come ad esempio il Giorno della Memoria, organizzato insieme al Comune di Cosenza per ricordare i Rom e i Sinti sterminati dal nazi-fascismo.
L'arrivo nella nostra città di un gruppo di Rom, provenienti dalla Serbia, è stata l'occasione per conoscere la lingua che parlavano i miei nonni: quel romanès che vorrei portare nelle scuole."
atti del convegno: LA MEDIAZIONE CULTURALE, una scelta, un diritto – Istituto di Cultura Sinta – Mantova 2004
Parlando con un amica al campo: "Quand'ero più giovane, sono andata a chiedere l'elemosina. Non perché mi piacesse, ma perché non c'erano alternative. Adesso qualche volta lavoro, non lo farei più. I miei genitori erano analfabeti, io ho studiato in collegio. Le mie figlie adesso frequentano le superiori. Ecco: non voglio che loro debbano mai chiedere l'elemosina, sarebbe l'unico motivo per tornare a farlo io!
Loro sono diverse da me: figurati che adesso si preoccupano della linea! E poi, io alla loro età mi vestivo come capitava, loro vanno a scuola e vogliono non sfigurare di fronte alle loro amiche gagi. Così, mi chiedono i soldi per i vestiti. Ma di soldi, ne girano sempre pochi. Così ho risposto: la mattina andrete a scuola, il pomeriggio a lavorare. Anche come lavapiatti, non importa. Non torno a chiedere la carità per comperarvi vestiti."
sabato 12 maggio 2012
Diario di un razzista
Me ne vanto di meno quando incontro un francese o un inglese: mi guardano sempre con quella superiorità di chi è un popolo da almeno 1000 anni, mentre di Italia se ne è cominciato a parlare da neanche 200. Ma in casa ho il TV color, il DVD, l'HiFi e tutte quelle cose col nome inglese. Se me le portassero via, mi sentirei un po' nero anch'io. E ho paura.
Gli zingari non hanno tutte queste cose, ecco mi sentirei un po' zingaro...
Loro non pagano le tasse come me, per scacciare la paura loro rubano i TV color, e poi li rivendono a noi italiani, o ci allevano dentro le galline. Io, piuttosto che rimanere senza TV color, lo comprerei persino da uno zingaro (e magari ci risparmio, basta stare zitti).
Io pago le tasse per stare in pace, e con le tasse mando i figli a scuola. Adesso, anche gli zingari vogliono mandare a scuola i figli (con i soldi che paghiamo noi!) Abbiamo fatto un presidio, alla fine alcuni loro genitori li hanno ritirati dalla scuola. Poi, andando a lavoro, ho trovato uno di questi bambini zingari per strada. Magari quel bambino andava a chiedere il mangel, o a rubare. M'è venuto un pensiero strano in testa: e se quello andava a rubare, io con quelli del presidio (tutti italiani, lavoratori, padri di famiglia) non è che ce l'abbiamo mandato noi??
A scuola, con gli zingari, stanno succedendo cose strane: prima, o i soldi (le mie tasse!) non venivano spesi, oppure dovevamo pagare di tasca nostra quello che lo stato ci doveva. Adesso la scuola ha tutta una serie di finanziamenti che neanche mi aspettavo. Però gli zingari sono sporchi: adesso a scuola hanno chiesto persino una lavatrice. Ho fatto 2 conti: se ci tassiamo noi genitori, avremo la lavatrice a scuola, e forse ci risparmiamo su quello che pagavamo prima (o almeno andiamo in pari).
La lavatrice: è un idea che ho avuto parlando col dottore; però si è aperto un nuovo problema. Il campo degli zingari fa schifo solo ad immaginarlo... non c'è acqua o corrente, certo che i bambini arrivano sporchi a scuola. Ma, se per caso lì dentro scoppiasse un'epidemia, le malattie (che non sono razziste come me), prima o poi arrivano anche da noi. Potremmo fare un nuovo presidio, perché gli zingari vadano via, magari al posto del campo, non faranno un parco, ma speriamo almeno in un supermercato (ce ne sono già altri otto). E poi, mi sono detto: "Quelli" dove vanno? Non che me ne importi, ma lo so già, staranno qui attorno e gireranno nuovamente nel quartiere. Anche ad arrestarli tutti, poi dove li si mette? Io non so più se sono razzista, o se è solo la paura che scrivevo all'inizio... ma tra uno zingaro che ho già visto e uno sconosciuto che verrà poi, forse preferisco quello che ho già visto, che il figlio va a scuola, che magari gli ho dato dei vestiti alla mamma… Cercate di capirmi!
Credo che il Comune non ascolterà questi pensieri di un razzista, e sgombererà il campo con la polizia e con le ruspe (che io pago con le mie tasse). Si aspetterà che gli sia grato di questo quando ci saranno le elezioni. Dopo le elezioni, avremo un altro accampamento abusivo, poco distante dal primo, e dovremo ricominciare ad odiarci da capo, come se niente fosse successo.
Odiare per me non è un problema, sono abituato. Sono molto più preoccupato perché le mie tasse da anni sono finite in un giro vizioso: polizia, ruspe, sgombero dell'immondizia quando non se ne può più. Ogni anno senza che niente possa cambiare. Gli zingari montano un campo, il Comune lo smonta, il Comune monta un campo, gli zingari lo demoliscono.
Forse sarebbe meno pesante per le mie tasche, se il Comune li pagasse per montare, e tenere in ordine, dove li manda. I soldi, ho scoperto ci sono, ma se non vengono spesi, non è che saranno investiti per fare quel parco che avremmo bisogno. No! Tornano in tesoreria, o a Bruxelles o chissà dove. Ho il sospetto che per farmi un favore, mi nascondano i soldi... e questo non è bello, se sei convinto che i ladri siano gli zingari!
Insomma, caro diario, sono sempre razzista, ma a ragionare mi è venuto una gran mal di testa. Cosa mi rimane di sicuro? La mia paura. Se non ne avessi così tanta, parlerei con gli zingari per capire chi è il ladro. Ma non ne sono capace, e forse anche lo zingaro avrà paura di parlare con me. Saremo condannati ad odiarci, e per fortuna è quello che sappiamo fare meglio.
sabato 5 maggio 2012
Autoemancipazione di una donna rom ungherese
- Razze caucasiche; Ariani che parlano lingue indo-europee
Camiti, discendenti dalla progenia di Noè
Semiti-Ebrei, Arabi - Razze mongole; Mongoli nordici, Cinesi ed Indo-Cinesi
Giapponesi, Coreani, Tibetani, Malesi, Polinesiani, Maori Micronesiani
Eschimesi, Indo-Americani - Razze negroidi; Africani, Ottentotti, Papua/Melanesiani, "Negritos"
Australiani, Dravidi
- Ha spazio o territorio i cui confini sono internazionalmente riconosciuti (possono esserci controversi e di confini).
- Ha popolazione che ci vive su base continuativa.
- Ha attività economica ed un'economia organizzata. Commercio nazionale regolato, sia interno che estero. Emette moneta.
- Gestisce l'ingegneria sociale, come l'istruzione.
- Ha un sistema di trasporti per trasferire merci e persone.
- Ha un governo che fornisce servizi e ordine pubblico.
- Ha sovranità. Nessun altro stato può esercitare l'autorità sul territorio del paese.
- Ha riconoscimento esterno. Un paese "votato nel club" dagli altri paesi.
sabato 28 aprile 2012
Vi sussurro di sgomberi
- La più giovane, una ragazzina, sgranocchia un pezzo di focaccia:
- La più anziana è come un fiume in piena. Ci conosciamo da oltre 20 anni; i miei figli e i suoi nipoti sono praticamente cresciuti assieme. Mi investe con frammenti di frase, ripetendomi cose che io e lei sappiamo a memoria.
- E poi ricomincia, arrabbiandosi con me, con i politici, con i giornalisti. Deve sfogarsi, sa che nessuno vuole ascoltarla.
Io, forse ho fatto troppa abitudine a ragionare, mediare, spiegare. Ma poi torno a casa con la stessa rabbia di questa gente e mi stanco di dover essere sempre diplomatico. Non servirà a nulla, ma uno sgombero sono persone, beni, affetti, sicurezze, che ogni volta sono messi in discussione. Ecco cosa state leggendo.
- Da leggere: I ROM DI VIA RUBATTINO Una scuola di solidarietà
- Immagini da via Cavriana
sabato 21 aprile 2012
Fuochi e nebbie in val Padana
Domenica sera è tornato il fuoco, a distanza di 10 giorni, a riprendersi ciò che era rimasto dell'insediamento di via Sacile, che ora non esiste più. Il racconto di chi c'era:
Milanoinmovimento Di nuovo a fuoco il campo rom di Via Bonfadini! Aggiornamenti in diretta e foto. a cura di Karma Mara
23.30 Una cinquantina di persone accetta una sistemazione provvisoria di una notte presso la Caritas.
23.00 Una parte degli abitanti del campo si rifiuta di accettare la soluzione che li vedrebbe per una notte presso la Caritas (che offrirebbe loro un tetto ma non posti letto): la loro preoccupazione è quella di trovare una nuova area e non una sistemazione temporanea per la notte. Chiedono alle autorità la possibilità di accamparsi presso il Parco Lambro o di restare nell'area bruciata.
L'amministrazione rimane ferma sulle sue proposte invitando le famiglie ad accettarle, pena lo sgombero.
La protezione civile porta tea e biscotti, ma nessuna tenda. Gli assessori Granelli e Majorino contatteranno domani mattina le associazioni per cercare di gestire l'emergenza.
22.30 L'amministrazione propone di suddividere gli abitanti del campo in tre grandi gruppi, senza separare le famiglie da sistemare rispettivamente pquesta notte alla Caritas, alla Ceas e dai Francescani di via Saponara. Ancora da capire quale sarà la soluzione per i giorni a venire soprattutto dal momento che l'area non è più considerata agibile ed è stata sigillata.
22.09 Si susseguono le testimonianze, sembra proprio che il tempo intercorso tra le chiamate d'emergenza e l'arrivo dei soccorsi sia stato particolarmente lungo e soprattutto che all'inizio i vigili del fuoco erano in numero e con mezzi palesemente al di sotto delle necessità…come dire: hanno voluto che il campo finisse di bruciare del tutto? Questa la domanda pesantissima che ci si sta ponendo.
21.45 Gli Assessori Comunali, in accordo con gli abitanti del campo, stanno procedendo ad un censimento delle persone per capire quante siano. Si parla di trovare una soluzione per stanotte anche se ancora nessuno dice quale potrebbe essere. Nel frattempo alcune donne del campo contiguo hanno detto agli Assessori che le prime fiamme sono state viste alle 20.00 e la prima telefonata ai vigili del fuoco è stata fatta alle 20.05. Chiedono quindi come mai i primi soccorsi siano arrivati solo alle 20.30 visto e considerato che dovevano giungere da piazzale Cuoco che è a poche centinaia di metri dal campo.
21.33 Sono arrivati gli Assessori comunali Granelli e Majorino. Si attende di capire se e cosa proporranno per affrontare la situazione d'emergenza in atto. Alcuni volontari intanto si sono recati alla vicina parrocchia, sembra per chiedere delle coperte per le persone che hanno perso tutto. Sembra inoltre che poco fa la Polizia abbia portato via un abitante del campo che affemava di aver visto la dinamica che ha portato all'incendio.
21.20 E' di nuovo in fiamme il campo rom di Via Sacile Bonfadini.
Dopo l'incendio di alcuni giorni or sono in questo momento si stanno di nuovo propagando le fiamme.
Le prime voci parlano di un incendio causato da una persona del campo, sembra in stato di ubriachezza, si dice si tratti di un gesto di disperazione e fronte di una situazione ormai ancor più drammatica del solito.
Gli abitanti del campo sono ora in mezzo alla strada, nei pressi di una rotonda dove hanno ripreso a circolare i tir e senza alcun posto dove andare.
C'è un'autopompa dei vigile del fuoco, diverse macchine dei carabinieri, si dice stia arrivando l'assessore Granelli del Comune di Milano.
La sera stessa su Facebook, appare un messaggio diPierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali del comune di Milano: il campo rom di via sacile è andato a fuoco. siamo qui con l'assessore granelli e alcuni volontari che ringraziamo. Stiamo cercando soluzioni per la notte. Aspettiamo già la solita accozzaglia di razzisti che da domani ci dirà di lasciarli,anche i bambini, al loro destino. |
La distruzione pressoché totale dell'insediamento, mette anche a tacere i sospetti e le indagini che sarebbero nate dal primo incendio del 4 aprile scorso. Nel frattempo si era anche aperto un dialogo tra occupanti del campo, associazioni ed amministrazione comunale. Sulla situazione attuale:
Milanoinmovimento Aggiornamenti dal campo rom di via Sacile Anna Pellizzone e Karma Mara
Terra bruciata. Quello che rimane del campo di via Sacile sono una distesa di macerie e qualche baracca sopravvissuta. Centinaia di uomini, donne e bambini sono rimasti senza tetto e alla situazione di emergenza immediatamente successiva all'incendio dovrà far seguito necessariamente una soluzione più definitiva. Proprio in queste ore le autorità stanno discutendo come affrontare la situazione.
Le associazioni, che questa mattina erano al campo, hanno chiarito che le persone che ieri sera non volevano in prima battuta passare la notte presso la Casa della Carità di Don Colmegna - anche in seguito ad esperienze passate che hanno visto l'affidamento dei minori ai servizi sociali con separazione dalle famiglie - hanno infine accettato di recarsi al Ceas del Parco Lambro (Centro Ambrosiano di Solidarietà).
Le difficoltà nei rapporti tra la comunità Rom e la Casa della Carità hanno origine durante la precedente amministrazione, quando la fondazione di Don Colmegna, in particolare in occasione dell'incendio al campo Rom di via Triboniano del 2007, aveva avviato una stretta collaborazione con la Giunta Moratti applicando il Patto di Legalità, in linea con il criticato Decreto emergenza - noto come Piano Maroni - dichiarato poi illegittimo dal Consiglio di Stato nel novembre 2010.
Il Decreto Emergenza e tutti i decreti attuativi ad esso successivi prevedevano la nomina di commissari speciali, autorizzazioni di allontanamenti, sgomberi e schedature. Non stupisce quindi che il ricordo di quegli anni abbia spinto molte famiglie a rifiutare di dormire sotto il tetto della Casa della Carità.
Il presunto responsabile dell'incendio sembra sia stato identificato e forse catturato ieri sera in zona Rogoredo in seguito a una collaborazione tra gli abitanti stessi del campo e le forze dell'ordine.
Sempre secondo quanto appreso ieri sera, le famiglie rom questa mattina saranno scortate al campo per recuperare i pochi averi non compromessi dalle fiamme, mentre l'area sarà a breve interessata da una bonifica integrale che aprirà la strada alla ripresa dai lavori di fognatura.
Quello che rimane da chiarire è la ragione del ritardo dei Vigili del Fuoco denunciato da alcuni presenti. Secondo alcune testimonianze raccolte da Milano in Movimento questa mattina tra la chiamata ai pompieri e l'arrivo della prima autopompa è infatti trascorsa circa mezz'ora, nonostante la stazione dei vigili del fuoco si trovi in piazzale Cuoco a poche centinaia di metri dal campo bruciato.
«Siamo andati a chiamarli anche di persona recandoci alla stazione», hanno dichiarato alcuni testimoni, «ma la risposta è stata che per l'intervento era necessario aspettare una chiamata». Chiamata che, come testimoniato dalla foto [...], è stata effettuata alle 20.05.
A breve aggiornamenti su questo sito.
Finalino sconsolato:
Contemporaneamente, sempre a Milano, lunedì mattina si svolgeva una conferenza stampa per illustrare un piano elaborato da Rom, cittadini e associazioni, sul destino di un altro insediamento, comunale stavolta. Un progetto frutto di anni di lavoro.
Scarsa a nessuna attenzione, escludendo una manciata di secondi (vedi dopo 8'45") sul TG regionale. Sembra che i Rom vadano bene quando fanno scandalo, che brucino come in via Sacile o che diano voce all'insoddisfazione del cittadino medio (vedi appena uscito). Cercare assieme soluzioni (e non da ieri) pare destinato a restare una non-notizia.
- Chiudo, con la terza segnalazione dall'insediamento bruciato. Non ho avuto tempo per recarmi lì o sentire i superstiti all'incendio, quindi la parola torna a:
Milanoinmovimento Profughi rom di via Sacile: le soluzioni Pubblicato da Anna_MiM
Dopo gli incontri di oggi, il Comune, insieme alle associazioni di volontariato e alla Protezione civile, ha messo a disposizione le proprie strutture per dare alloggio alle 120 persone evacuate dopo l'incendio che stanotte ha bruciato le baracche del campo rom di via Sacile.
Le strutture messe a disposizione dal Comune hanno carattere temporaneo (dai 6 ai 15 giorni) e sono adatte solo per fronteggiare l'emergenza, ma consentono di non dividere i nuclei familiari e, quindi, di non separare i minori dai loro genitori.
Tra i profughi del campo cento persone si sono rifiutate di accettare le soluzioni proposte dal Comune e hanno trovato rifugio sotto una tettoia nei pressi di viale Forlanini. La polizia, già pronta per lo sgombero, ha poi sospeso l'operazione. Il gruppo di sostegno Forlanini sta provvedendo in queste ore a fornire coperte e vestiario.
In merito alla vicenda, il sindaco Pisapia ha dichiarato: "Occorre innanzitutto trovare i responsabili di questo incendio, perche' pare sia di natura dolosa, e su questo ovviamente ho la massima fiducia nell'attivita' della Procura". Secondo il sindaco, pero', e' necessario "dall'altra parte trovare soluzioni importanti per coloro che abitavano in quel luogo e ai quali adesso dobbiamo offrire ospitalita', ma in un percorso di inserimento".
Nel frattempo, il campo di via Sacile, dove oggi gli abitanti del campo, scortati dalle forze dell'ordine, si sono recati per recuperare i loro averi e dove erano pronti a reinsediarsi, è stato definitivamente chiuso e presto, sull'area interessata dal cantiere della MM per l'allargamento della Paullese, partiranno i lavori.
Attualmente tutta la zona è presidiata dalla Polizia locale e dalle Forze dell'Ordine per impedire l'accesso e garantire la sicurezza e la legalità.
Anche le poche baracche superstiti all'incendio sono state già abbattute nel pomeriggio. [...]