VICINI DISTANTI cronache da via Idro
a cura di Fabrizio Casavola
LIGERA edizioni - collana Idee
128 pagine - 14 euro
Dall'Introduzione
Ho fatto un calcolo: quasi metà dei gagé che conosco ha scritto almeno un libro. In compenso l'Italia rimane da anni uno dei paesi dove si legge di meno.
Probabilmente è questo il motivo per cui fino ad ora non avevo mai nemmeno provato a scrivere qualcosa. Silenziosamente divoro libri su libri, ma ancora non ho imparato a farne uno.
E infatti, cercavo di tranquillizzarmi mentre scrivevo queste righe, ci vuole coraggio a definire libro le pagine che avete in mano. Non c'è traccia di poesia, e neanche una trama. Di certo non è un saggio o un testo di studio. Inoltre ricordi e considerazioni non hanno una scansione temporanea lineare, e rischierete di vagare avanti e indietro nel tempo, alla ricerca di una logica.
Se accettate il mio suggerimento, prendetele come una serie di istantanee messe in lettera, non sempre conseguenti, da cui potranno sortire (sempre che lo vogliate) ragionamenti, riflessioni o un semplice cazzeggio. Il tipo di scrittura è molto simile a quella che ho imparato ad adoperare in Internet: più da blog e facebook che da twitter. Amo la sintesi ma il limite dei 140 caratteri non fa per me.
Ci sono poi dei motivi per cui ho deciso di rivolgermi a voi in questo modo:
Come vedrete andando avanti, scriverò di Rom, o almeno di quel poco che conosco di loro, sapendo che posso sbagliare ed essere corretto a mia volta. Quelli di cui parlo non sono Rom immaginari o da rotocalco, ma persone reali con cui ho agito, discusso, riso, litigato per anni.
A volte mi chiedo quanto ha influito la loro cultura orale nel creare questo rapporto, così che non mi limitassi a considerarli solo carne da studiare sui libri, ma persone con una ricchezza interiore da conoscere "sul campo". Purtroppo la bellezza di una cultura orale è impotente di fronte alla protervia degli amministratori e delle "giacche blu". Per questo, circa 10 anni fa cominciai a raccogliere quanti più documenti e testimonianze scritte possibili, sapendo che questo tipo di memoria orale è destinata a soccombere nel confronto con una società esterna molto più numerosa, organizzata e strutturata.
Internet ha fatto il resto, mettendo in rete e rendendo disponibili tutta una serie di informazioni che altrimenti sarebbero rimaste patrimonio di pochi circoli ristretti.
Arrivo al secondo punto. Anche se si crede che le società nomadi (o le comunità straniere in genere: basta pensare a tutto quello che si dice dei cinesi) siano società chiuse ed impermeabili alle novità – progresso – mondo esterno ecc., ho constatato di persona che non è così. Come evolve la nostra società, evolve la loro, al doppio della velocità. Ci mischiamo e interagiamo di continuo, anche senza accorgercene.
La storia dei Rom che segue è scandita da numerosi e ripetuti tentativi di contatto con il mondo dei gagé. Conosco molte persone che hanno raccolto il loro richiamo, ma a livello mediatico e della cosiddetta opinione pubblica è come se si continuasse a vivere in mondi impermeabili.
Prima che risorse, i Rom rappresentano un problema, posto in quartieri problematici a loro volta. Lo sa bene chi conosce via Padova (ed il quartiere attorno a via Idro) che li accoglie da decenni. Ora che qualcosa s'è mosso, ci sono studiosi ed universitari che studiano la via, alcuni li ho accompagnati al campo di via Idro. Magari hanno poi scritto cose bellissime, ma non hanno avuto il coraggio di studiare assieme i due piani del problema, che potrà (può, per i più ottimisti) evolvere a risorsa se viene affrontato nella sua globalità.
Quindi, questa è una storia disordinata di cui sta a voi rintracciare i tanti fili. Una storia che spero possa svelarvi qualcosa su chi rimane sconosciuto e misterioso, nonostante oltre 40 anni di presenza in zona. Racconti, comunicati, frammenti di discorsi, gioie ed amarezze, che sarebbe bello condividere, e magari tramandare.
E', in poche parole, la testimonianza di un tentativo forse unico, di comunicare e crescere con la società esterna, però nel costante rispetto della propria cultura ed identità. Con tutte le contraddizioni affrontate e da affrontare.
E non mancherà qualche incursione nella cronaca nazionale, o nel dibattito eterno su cosa significhi vivere in periferia (su cosa sia la periferia, visto che i centri storici sono ormai quasi ovunque territori residuali e disabitati). Nessuno vive su un'isola.
Leggendo potreste trovarvi a scorgere voi stessi dall'oblò di una roulotte, quasi foste voi per una volta rinchiusi in un campo o in uno zoo.
Tutto questo, avevo bisogno di metterlo su carta. Il resto, le notizie quotidiane dai Rom e dai Sinti di tutto il mondo, potete sempre trovarle sul mio blog [...]
- Non sono bravo nei ringraziamenti: sicuramente vanno agli abitanti del villaggio di via Idro, con cui ne ho fatte di tutti i colori... alle persone ed alle organizzazioni citate (qualcuno/a l'avrò sicuramente dimenticato/a). Un grazie particolare a Stefania Ragusa, che non solo mi ha aiutato nella correzione delle bozze, ma ha anche tentato di spiegarmi qualcosa dello strano mondo dell'editoria.
Infine, un grazie in anticipo a chi, per qualsiasi motivo, mi darà una mano a presentare queste storie.
Attualmente disponibile presso:
- Enoteca Ligera, via Padova 133, Milano (aperta dalle 18.00 alle 2.00, chiusura settimanale martedì)
- Il Passalibro, via Dal Pozzo Toscanelli 10, Milano
- Ilponte.it - spazio libri caffè Rubino, via Festa del Perdono 14 - Mm1 Duomo - Mm3 Missori
- Cartolibreria Vono Barbara, via Rucellai 12, 20126 Milano
- oppure contattare l'autore: info@sivola.net
- la Libreria del Mondo Offeso non l'ha voluto (evitate quindi di perdere tempo lì e di farlo perdere a loro)
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