venerdì 13 novembre 2009

Sgombero forzato del campo "Casilino 700": appello di Amnesty International a prefetto e sindaco di Roma

Amnesty International ha lanciato un'azione urgente mondiale sullo sgombero forzato del campo "Casilino 700" di Roma, nel quale vivevano circa 400 persone rom, avvenuto mercoledì 11 novembre all'alba.

Nell'appello, l'organizzazione per i diritti umani sollecita il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e il sindaco Gianni Alemanno ad assicurare che a tutte le famiglie sgomberate sia fornita una sistemazione alternativa come soluzione di emergenza e sia accordato un risarcimento per tutti i beni che sono stati distrutti durante lo sgombero forzato. Amnesty International ricorda che gli sgomberi forzati, eseguiti senza protezioni legali o di altro tipo, sono proibiti dal diritto internazionale in quanto grave violazione dei diritti umani, in particolare del diritto a un alloggio adeguato.

Secondo quanto riferito dalle Organizzazioni non governative (Ong) e dai mezzi d'informazione, all'alba dell'11 novembre circa 150 agenti di polizia hanno sgomberato le famiglie dal campo di via Centocelle, nella parte est della capitale. Tutti gli accampamenti della comunità sono stati distrutti e circa 20 rom sono stati arrestati, nonostante non si sappia di cosa siano accusati. Le Ong locali affermano che la comunità non ha ricevuto alcuna notifica dello sgombero forzato né è stata consultata, e che il Comune di Roma ha offerto rifugi per brevi periodi solo ad alcune donne e ai bambini piccoli, nei dormitori dei senza tetto della città. In base alla legge italiana, le autorità dovrebbero notificare lo sgombero a tutte le persone oppure pubblicare un'ordinanza o un preavviso. In ogni caso, non essendo l'ordinanza formalizzata in questo modo, la comunità non ha potuto rivolgersi alla magistratura per tentare di fermare o posporre lo sgombero.

Nella comunità ci sono circa 140 bambini, di cui 40 frequentano una scuola nelle vicinanze. Lo sgombero minaccia di interrompere la loro scolarizzazione e sconvolgere seriamente la loro educazione.

La maggior parte di coloro che vivono nel campo di Centocelle ha già subito in precedenza sgomberi forzati, con distruzione di accampamenti, vestiti, materassi e, qualche volta, di medicine e documenti.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 12 novembre 2009

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell.348-6974361, e-mail press@amnesty.it

Report sullo sgombero del campo rom di Via di Centocelle

11 novembre 2009
Oggi è stato sgomberato il campo di via di 100celle.
Sgombero in gran forze (polizia, militari, guardia forestale, protezione civile) modi molto bruschi, non facevano entrare nessuno, nemmeno le maestre delle scuole. rom tenuti ammassati mentre davanti ai loro occhi le ruspe buttavano giù le baracche.
Uniche soluzioni prospettate dal comune: aiuto al rimpatrio in romania oppure assistenza a donne e bambini smembrando i nuclei familiari.
Ovviamente soluzioni rifiutate.
Fortunatamente sono riusciti a portar via qualcosa e ritrovarsi tutti al vicino parco di Villa de Sanctis, nel VI Municipio.
Ad aiutare c'era Popica, i Bpm, le maestre delle scuole, qualche giornalista, è passato anche Najo, del campo di Casilino 900.
Il municipio ha offerto una sponda importante e aiuto per cercare una soluzione dignitosa per tutti.
Dopo poco all'ingresso del parco di Villa de Sacntis sono arrivati i poliziotti che hanno minacciato i rom di portarli in questura se non si fossero dispersi entro pochi minuti.
Si è deciso di ri-occupare l'edificio dell'ex deposito Heineken su Via dei Gordiani, lì vicino.
Per questa notte dormiranno tutti là.
Nel frattempo si sta cercando di portare avanti trattative per soluzioni migliori e condivise.
Il comune chiaramente si è giocato questo sgombero a livello mediatico, passato sui siti di informazione come "sgombero del casilino".
La posizione di Mastrantonio, Presidente del VII Municipio, il campo era nel territorio del VII, come al solito è poco chiara...sapeva dello sgombero? Oggi poi è scomparso.
Preoccupa la durezza dei modi e il totale disinteresse a 400 persone appena sgomberate.

12 novembre 2009
Un nuovo sgombero dall'edificio dell'ex deposito Heineken dove si erano rifugiati i rom sgomberati ieri in attesa di trovare una migliore soluzione.
Grande dispiaegamento di forze di polizia.
Metà di Via dei Gordiani è stata bloccata da due cordoni di polizia e carabinieri che non facevano entrare nessuno, nemmeno i ragazzi dell'associazione Popica, la dirigente scolastica Salacone, i numerosi insegnanti e giornalisti presenti sul posto.
Tanti i problemi, provo a riassumerli.
Le uniche presenze ammesse all'interno dello stabile, a parte le forze di polizia, erano gli operatori del Comune di Roma.
Le forze di polizia presenti hanno categoricamente impedito l'accesso agli operatori dell'associazione Popica che da anni assistono i rom di questa comunità.
Le soluzioni proposte erano le stesse di ieri (rimpatrio o accoglienza per donne e bambini) con la differenza che oggi i rom sono stati "costretti" a firmare fogli per il rientro assistito sotto minaccia di aver sottratti i figli.
Alcuni hanno firmato e sono stati fatti salire su un pullman, in questo momento non si sa dove sono stati portati, pare che alcuni del pullman siano stati lasciati alla Stazione Tiburtina per andare in Romania, mentre altri fatti scendere lungo la strada.
Una ottantina di persone sono uscite dall'occupazione e riunite nel parco di Villa de Sanctis e stanotte si ripropone il problema di trovare un tetto sotto cui farli dormire.
Sono stati disgregati i nuclei familiari, uomini portati nei centri di identificazione, donne e bambini in strada o nei centri d'accoglienza.
Per due giorni di seguito quasi 400 persone sono state sgomberate e cacciate dal posto in cui erano, con l'unico obiettivo di disperderle come se le persone potessero "magicamente" sparire o volatilizzarsi e col chiaro intento di spostare situazioni problematiche, di dissenso o di povertà fuori dagli occhi di tutti, fuori dal GRA.
Da notare, infine, che ancora una volta l'operazione è stata condotta da comune e prefettura senza che il municipio sapesse nulla e quando lo sgombero era concluso i funzionari della questura parlavano di "pratica chiusa" come se tutte queste persone non fossero altro che pacchi da spostare.

approfondimenti su: www.popica.org

mercoledì 1 luglio 2009

"Come un uomo sulla terra" a Doc3

Dopo decine e decine di proiezioni in tutta Italia
COME UN UOMO SULLA TERRA
finalmente in onda sulla RAI

9 LUGLIO 2009
DOC 3 - RAI 3 ore 23.40
Un occasione di civiltà e informazione per tutta l'Italia.


Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.



per contatti: comeunuomosullaterra@zalab.org

RI-GENERAZIONI

L'intercultura nasce dai giovani

Tavola rotonda e serata musicale
presso il centro policulturale "BAOBAB"


Venerdì 3 Luglio 2009 ore 18:00
Via Cupa 5 (zona Piazzale delle Province)

venerdì 29 maggio 2009

Mostra di FotoGrafia: Campus Rom

CAMPUS ROM
Mostra del circuito FotoGrafia
Festival Internazionale di Roma 2009

Padiglione 2B
Facoltà di Architettura Roma Tre
Via Aldo Manuzio 72 (Ex Mattatoio di Testaccio)

dal 5 al 15 giugno 2009
INAUGURAZIONE 5 GIUGNO ORE 18,30
(dalle 21,30 concerto di Officina Nomade)


Fotografie di Simona Caleo, Giorgio de Finis, Max Intrisano e Massimo Percossi.

Quattro fotografi raccontano attraverso i loro diversi sguardi il progetto di ricerca transdisciplinare “Campus Rom, oltre i campi nomadi”, attivato dal 2007 insieme a diverse comunità rom di Roma, da Stalker – Osservatorio Nomade in collaborazione con la ricerca “Nomadismo e Città” del Dipartimento di Studi Urbani dell’Università di Roma Tre, volto ad affrontare l’emancipazione civile, culturale, economica, sociale e abitativa dei Rom, verso il superamento della realtà dei campi nomadi in Italia. Le foto saranno montate sui pannelli dell’installazione “?” di Stalker-Osservatorio Nomade presentata all’ultima Quadriennale di Roma, e saranno accompagnate dai due film documentari, Rome to Roma, diaro nomade di Giorgio de Finis e Savorengo Ker, la casa di tutti di Fabrizio Boni, e dalla presentazione dei cinque numeri della rivista “Roma Time” che raccontano il percorso della ricerca svolta fino ad oggi.


La mostra ospita inoltre due percorsi volti all’autorappresentazione e all’autopromozione dei Rom:
  • Romané Chavé - laboratorio/concorso di fotografia rivolto ad adolescenti Rom e Sinti, promosso da Romà Onlus e Casa dei Diritti Sociali – Focus, e condotto da Fulvio Pellegrini.
  • Romanò Hapé - progetto gastronomico di economia solidale rivolto a donne Rom e Sinte promosso da Romà Onlus e Stalker Osservatorio Nomade, condotto da Giulia Fiocca e Paola Marotti.

Durante l’inaugurazione si potrà gustare una cena preparata da Romanò Hapè.

A partire dalle 21,30 concerto di Officina Nomade.

per info: campusrom.foto@gmail.com

giovedì 14 maggio 2009

Proprios y Ajenos

Cultura Rom y Videocreaciòn
17 de Mayo - 27 de Junio de 2009


Espai EART / Experimentem amb l'ART
Barcelona - c/ Torrijos 68

>>Brochure (PDF)

Introducciòn

“Propios y Ajenos” es una muestra de audiovisuales Rom (documentales, cine, vídeo narrativo y experimental) relativos al pueble gitano.
Utilizando el vídeo como herramienta de propagación, se hace una búsqueda y compilación de material audiovisual gitano; concretando el proyecto con exhibiciones en el barrio de Gràcia (Barcelona). Hace ya dos siglos que cuatro familias se establecieron en este barrio, formando una comunidad que ha generado movimientos culturales y sociales de gran importancia.
De esta manera, partiendo del reconocimiento de la cultura Rom local se muestran formas de vida de varios grupos gitanos en Europa. Es mediante la identificación de diferencias y similitudes, que se logra reconocer los fuertes lazos culturales que han permitido mantener unida esta cultura históricamente nómada. El pueblo gitano, que desde hace más de ochocientos años se mantiene en constante migración, ha sido visto siempre como “ser ajeno”. Para el sedentario, esta diferencia, ha generando el recurrente binomio: sedentarios-nómadas, “canon”–“el otro”, propios y ajenos. ¿Pero qué sabemos de la cultura Rom?
En esta búsqueda, aparece la sorpresa: el otro a veces no es tan distinto, y otras veces lo que alguno de nosotros podría entender como ajeno, se convierte en la característica propia de la identidad del otro, (en este caso la identidad Rom). Es así como, dependiendo del ángulo de visión, el ajeno se vuelve propio y viceversa.


Programación

18.30 horas
INAUGURACION Y PROYECCION DE AUDIOVISUALES
Creadores audiovisuales: Fabrizio Boni, Jake Bowers, Consell Municipal del Poble Gitano de Barcelona, Tatiana Font, Sami Mustafa, Francesca Svampa.

De 19.30 a 21.30 horas
ENCUENTRO INTERNACIONAL DE CULTURA ROM Y VIDEO-CREACION
Ponentes: Colin Brent i Dosta!, Fabrizio Boni, Jake Bowers, Roma Campaign, Miguel Cortes Carrasco, Tatiana Font, Mariona Giner, Juan Josè Gomez Heredia, Francesca Svampa.


Un projecto de Perla Montelongo
http://www.propiosyajenos.org/
http://www.experimentem.org/

giovedì 30 aprile 2009

ROM? ROM! Genova 27 Aprile - 18 Maggio

Viaggio nel mondo dei Rom
attraverso il cinema e la fotografia

Quando si affronta il tema dei Rom, anche le persone più sensibili tendono inevitabilmente a ripiegarsi su loro stesse e ad accettare acriticamente i luoghi comuni, quasi sempre negativi, che da sempre accompagnano questo popolo.
La mostra fotografica che in questa sede proponiamo, con immagini scattate a Milano, Roma, Siviglia e Genova vuole essere quindi anche un tentativo di esplorare sia pur minimamente (vista l’ampiezza dell’argomento) un mondo - appunto quello dei Rom - così complesso e sfaccettato.
Per l’occasione sono state distribuite a molti bambini dei campi genovesi delle macchine fotografiche usa e getta, con le quali essi hanno potuto scattare liberamente fotografie di momenti e/o situazioni, dal loro punto di vista, particolarmente importanti e significativi.
Una prospettiva di analisi quindi tutta interna alla loro sensibilità e un ulteriore modo per tentare di alzare un velo su una realtà misconosciuta e molto spesso fraintesa per gli stereotipi che da sempre la circonda.

Genova
Lunedì 27 aprile - ore 10.00

Sala Sivori - Sala Multimediale
Salita Santa Caterina, 12

Inaugurazione della mostra fotografica

Una mostra ideata e curata da
Luca Saggin e Luca Lombardo
studenti dell’Acc. Ligustica di Belle Arti
e da Sergio Cizmic
Portavoce della Comunità Khorakhané di Genova.

Opere fotografiche di
Giorgio de Finis, Max Intrisano, Alessandro Pangallo
Michele Palazzi, Luana Monte e di Ismet Cizmic.


Installazione dell’opera
MARGINI DI REALTA'
a cura di Stefania Gessi, Lara Grillo
Silvia Cappuccio
e Annalisa Rossi.

Introduzione
Giorgio Devoto
Assessore alla Cultura della Provincia di Genova.

A seguire
Proiezione del cortometraggio
SAVORENGO KER: LA CASA DI TUTTI
di Fabrizio Boni

e del documentario
PORRAJMOS: UNA PERSECUZIONE DIMENTICATA
di Paolo Poce e Francesco Scarpelli
testimonianza del genocidio zingaro nei lager nazisti.

Martedì 12 maggio - ore 21.15
Sala Sivori - Sala Multimediale
Salita Santa Caterina, 12

Proiezione del documentario
ROM TO ROMA: DIARIO NOMADE
di Giorgio de Finis

Il documentario è la cronaca di un seminario che ha visto oltre 40 studenti provenienti da tutto il mondo andare alla scoperta dei campi nomadi nelle capitali. Partito da Roma, il gruppo di studenti ha attraversato l’Adriatico alla scoperta dei campi rom della capitale serba Belgrado e poi ancora Skopje in Macedonia.

lunedì 27 aprile 2009

Speciale Casilino 900 su Radio Popolare

a cura di Elise Melot


Savorengo Ker è una casa che è stata costruita durante l'estate 2008 al campo rom Casilino 900. Savorengo Ker è la storia dell'incontro tra i Rom del campo e un guppo di archittetti dell'università Roma Tre e dell'associazione Stalker, che insieme l'hanno costruita. Questa storia è raccontata qui. Ascolta il reportage


mercoledì 1 aprile 2009

Porte aperte al Casilino 900

A tutti i cittadini

“Vieni, entra…”

5 Aprile 2009 - h 15,00
Porte aperte al Casilino 900
per una giornata di condivisione tra i residenti del campo
e gli abitanti dei vicini quartieri.

Forse non tutti siete a conoscenza che la storia del campo Casilino 900 inizia negli anni 60, quando le popolazioni rom hanno preso il posto degli immigrati italiani che occupavano questo lembo di terra, all’angolo tra la via Casilina e la Palmiro Togliatti. Avendo ottenuto gli alloggi popolari, appunto, gli italiani lasciarono lo spazio alla comunità nomade che si insediò nel campo, attraversando non poche difficoltà fino ai nostri giorni.

Il Casilino 900 non è attrezzato con moduli abitativi prefabbricati, come altri campi, ma realizzato in autocostruzione e senza un sistema di infrastrutture: strade non asfaltate, nessuna rete fognaria, nessuna rete idrica (una sola fontanella), wc chimici, generatori a benzina e stufe a legna. Viviamo in più abitazioni di diversa fattura, in baracche (alcune fatiscenti) e in roulottes.

Negli ultimi anni sono stati fatti considerevoli passi avanti, come la crescita del tasso di scolarizzazione dei bambini e dei minori del campo che è salito all’80 % nell’anno scolastico 2008/2009, dal 40% che era nel 2003, grazie a una mediazione e ad un intervento che ha coinvolto, oltre che i portavoce delle 4 etnie del campo, anche i giovani e le famiglie del Casilino 900.
Abbiamo ottenuto uno spazio domenicale per l’avvio di un “Mercatino Rom”, che consente una piccola entrata a circa 60/70 famiglie per garantire la sopravvivenza quotidiana.Numerose sono le associazioni, i movimenti ed anche i singoli cittadini che in vari modi ci offrono il loro sostegno e il loro aiuto, riuscendo a cogliere e valorizzare, nonostante tutto, quella parte di noi rom che vuole riscattarsi, integrarsi e che cerca di vivere con onestà nella grande metropoli romana.

Sono presenti nel campo tanti volontari che promuovono iniziative a vari livelli: attività ricreative, di sostegno scolastico, e anche di formazione sanitaria per prevenire le malattie. Inoltre c’è un progetto per la creazione di una “cooperativa” dove le donne rom potranno essere impiegate in lavori di sartoria, gli anziani nell’artigianato tradizionale, i giovani aiutati per l’inserimento nel mondo del lavoro e i capifamiglia inseriti nelle società di giardinaggio e nello smaltimento di rifiuti ingombranti.

Il campo, in molte occasioni, si è dimostrato disponibile al dialogo con le autorità pubbliche, con i comitati di quartiere, anche attraverso tavole rotonde per un serio confronto sulle problematiche che man mano si presentavano. Nei mesi scorsi è stato firmato, in Campidoglio, un accordo tra i rappresentanti del campo e il Sindaco di Roma. In questo accordo, storico per il popolo rom, il Comune di Roma, in attesa del trasferimento in una nuova area attrezzata, si è impegnato al ripristino nel campo dell’acqua e della luce: i residenti del campo hanno organizzato un “comitato di sicurezza” al fine di far rispettare le regole e allontanare chi delinque; in collaborazione con l’AMA i residenti hanno lavorato per lo smaltimento della grande quantità di rifiuti che si era accumulata nel tempo.

Proprio per significare la disponibilità da parte nostra al dialogo, rivolgiamo alla cittadinanza le scuse e il rammarico per i fatti che possono aver accresciuto la diffidenza, favorito la chiusura verso la cultura rom e contribuito a creare quello stereotipo per cui: “rom uguale delinquenza”. Rammarico che nasce proprio dalla certezza che la nostra cultura, la nostra storia ha molto più da offrire di quanto comunemente si è a conoscenza. Noi con voi condanniamo con forza ogni evento illegale, contro la dignità umana, cosa che non è propria della nostra cultura, così come della vostra.

In questi ultimi mesi si sono verificati numerosi avvenimenti che hanno visto coinvolti sia gli abitanti del campo che quelli del quartiere. Non sono certo mancati momenti di tensione e duro confronto.

Il 5 aprile 2009 vuole essere una data importante e significativa di crescita, dialogo, apertura, attraverso la condivisone di momenti, proprio qui nel campo!


Apriamo le porte per mostrarvi che c’è una parte buona del Casilino 900 che pochi conoscono, che troppe volte è invisibile: fatta di uomini, donne e bambini rom che cercano di sopravvivere tra mille difficoltà e che vogliono integrarsi, dialogare, lavorare e contribuire alla società nella quale si trovano; sono gli stessi rom che allontanano i malfattori e i delinquenti all’interno del campo.
Sarà una gioia per noi, comunità rom del Casilino 900, condividere con voi le iniziative, i traguardi, le ansie e i progetti, le nostre tradizioni e culture; vedere con voi a che punto del cammino ci troviamo, individuare insieme i punti in comune, elaborare con voi un’idea di dialogo capace di far crescere entrambi, capace di aprire davvero le porte, per arrivare insieme a capire che siamo davvero tutti… FIGLI DI UNO STESSO PADRE!

Vi aspettiamo il 5 Aprile, domenica delle palme, alle ore 15, sul piazzale davanti al campo, per una celebrazione con la benedizione degli ulivi a cui seguirà un dibattito-tavola rotonda su alcuni temi importanti della nostra vita. Pianteremo un albero di ulivo simbolo di vita e di pace. Concluderemo con feste e danze proprie della nostra cultura.


Gli abitanti del Casilino 900.

venerdì 20 marzo 2009

Romanò Hape: cucina rom a Soul Food

Sabato 28 e domenica 29 marzo 2009, dalle 10 alle 20 presso il Mercato del Rione Monti, via Baccina (Roma), Romanò Hape sarà presente con un banco di specialità della cucina Rom.

Romanò Hape è un progetto condiviso di cucina Rom che si propone per feste, catering e mercati.

Il progetto è promosso da: Romà onlus, Stalker - Osservatorio Nomade, I.E.D. - Master in Food Design

Il Menù


Per informazioni: http://romanohape.blogspot.com/ oppure http://www.thesoulfood.net/

giovedì 12 febbraio 2009

Fuori Luogo: OutOfPlace


La terza edizione di incontri per riflettere e discutere sul territorio e sulle sue criticità attraverso lo sguardo di quattro artisti

Il paesaggio contemporaneo è costituito da elementi spesso frammentari, contraddittori e problematici. Dalle periferie delle grandi metropoli alle aree periurbane delle piccole città di provincia il nostro immaginario, la nostra percezione dello spazio, il nostro modo di muoverci e viaggiare risulta mutato, spesso disorientato e sperso. Non per questo, il nuovo paesaggio – o meglio i nuovi paesaggi – risultano privi di identità e di senso. Anche le più indistinte aree residuali, gli scempi edilizi delle nostre periferie, rivelano significati nascosti, aspetti molteplici forse difficili da interpretare ma non per questo meno affascinanti agli occhi di un osservatore attento.
FuoriLuogo, il ciclo di incontri organizzato da Connecting Cultures dal 18 Febbraio al 13 Maggio, alla sua terza edizione vuole affrontare questi temi insieme ad artisti, architetti, fotografi.


Il collettivo Stalker/ Osservatorio Nomade con il suo progetto Campus Rom da due anni affronta un lavoro di ricerca sugli stili di vita, le tipologie abitative e sulle tecniche costruttive adottate dai Rom. Attraverso il ribaltamento dei luoghi comuni sulle popolazioni nomadi Stalker affronta il territorio complesso dell’identità culturale e dell’integrazione. Verranno presentati i filmati di Giorgio de Finis e Fabrizio Boni: Rome to Roma e Savorengo Ker (in rumeno “La casa di tutti”).

L’architetto Marco Navarra, affronta il tema del melting pot etnico in un territorio storicamente toccato dagli attraversamenti e dalle migrazioni come la Sicilia. Abitare Straniero è un progetto che ci ricorda che l’abitare è costituito da un’intreccio di esigenze umane, di usi e di abitudini antiche e nuove. Il risultato è un’ “architettura del meticciato” che si esprime in una poetica della relazione come rapporto tra culture.

La fotografa catalana Margarita Andreu esplora la trasparenza e l’inafferrabilità delle periferie urbane rintracciandone le sottili tessiture umane. Gli incontri fra le persone, i luoghi di passaggio come caffè e sale d’attesa sono le cifre di descrizione di un paesaggio profondamente contemporaneo, in cui l’alienazione architettonica lascia spazio alle vibranti esistenze umane.

Il collettivo di artisti Alterazioni Video parte da un paradosso: inventariare le opere incompiute sul territorio italiano e metterle a sistema. Esiste uno stile dell’incompiuto? Quali connessioni profonde esistono – politiche, storiche, stilistiche - fra i monumenti pubblici mai finiti che costellano il territorio del nostro paese?

Gli incontri saranno a cadenza mensile a partire dal mese di Febbraio fino a Maggio 2009, presso gli spazi di Connecting Cultures, agenzia di ricerca-azione nel campo dell'arte contemporanea che si occupa di politiche culturali, formazione e applicazione di processi creativi nella comunità e nella rigenerazione del territorio, fondata nel 2001 da Anna Detheridge, critica e teorica delle arti visive.

FuoriLuogo si svolgerà presso gli spazi del Centro di Documentazione Arti Visive, un luogo di ricerca e progettualità, sempre dinamico e specializzato: i materiali raccolti rappresentano la storia degli ultimi cinquanta anni di produzione nei settori delle arti visive (arte, fotografia, architettura, urbanistica, design, video, arte digitale, moda) e molti documenti rari, che hanno segnato momenti ed eventi di fondamentale importanza nel campo dell'arte.


EVENTO: FuoriLuogo | OutOfPlace
A CURA DI: Connecting Cultures
DOVE: Centro di Documentazione Connecting Cultures - Via Giorgio Merula, 62 20142 Milano
CONTACT: tel 02.89181326 | info@connectingcultures.info | www.connectingcultures.info


18 FEBBRAIO: Campus Rom, un progetto di Stalker/On presentato da Lorenzo Romito e Francesco Careri; intervengono Giorgio de Finis, Fabrizio Boni e Najo Adzovic
19 MARZO: Abitare Straniero, un progetto di Marco Navarra_NOWA; intervengono Stefano Mirti e Mario Lupano
22 APRILE: La città trasparente, un progetto di Margarita Andreu; intervengono Anna Daneri e Francesco Tiribelli
13 MAGGIO: Incompiuto Siciliano, un progetto di Alterazioni Video; interviene Salvatore Silvano Nigro e Alessandro Rocca


mercoledì 11 febbraio 2009

Casilino 900: al via i controlli della polizia

È iniziata dal Casilino 900 l'operazione di controllo dei campi nomadi. Trentadue rom gravati da provvedimenti di espulsione sono stati prelevati dagli agenti della polizia e accompagnati con un pullman all'ufficio immigrazione della questura per verificare la loro posizione. Nell'operazione sono state impiegate 16 autovetture e 6 cavalli per un totale di 36 agenti.

Il campo è stato cinturato e i poliziotti, a quanto si apprende dalla polizia, fotografie alla mano hanno individuato e prelevato le persone che, in base a un censimento eseguito in passato dai carabinieri, risultano colpite da provvedimento di espulsione. Si tratta della prima operazione del genere eseguita a Roma. Nei prossimi giorni e settimane sarà estesa agli altri campi nomadi.


Portavoce dei rom: "Schedati senza sapere il motivo"

"Ci hanno preso le impronte digitali, controllati e schedati. Per ora soltanto io sono uscito, gli altri 31 sono ancora tenuti dentro. Nessuno ci ha spiegato i motivi dell'operazione".
Najo Adzovic, uno dei portavoce del campo rom Casilino 900 è uscito da pochi minuti dall'Ufficio immigrazione della questura di via Patini dove è stato condotto insieme ai capifamiglia dell'insediamento dopo un'operazione di polizia condotta anche con l'ausilio di agenti a cavallo.

Un'operazione che ha suscitato perplessità tra i rom del campo. "Ci hanno traditi - dice uno di loro - abbiamo sottoscritto con il Comune i sei punti dell'accordo, siamo pronti per i primi interventi di bonifica ma, invece, è tutto fermo e, senza spiegazioni, alcuni di noi sono stati portati via in maniera indiscriminata".
Alcuni rappresentanti del campo, presenti al momento dell'arrivo delle forze dell'ordine, non sono stati controllati. "Io invece sì, che ho pure il permesso di soggiorno e lo sanno tutti - ha detto Adzovic - non sappiamo il perché di questi controlli, siamo sfiduciati, secondo me domani vengono di nuovo".

fonte la Repubblica