sabato 3 agosto 2013

Auschwitz, 2 agosto 1944

LA NUDA CRONACA: L'esito della II guerra mondiale era già cambiato, con la ritirata da Leningrado e lo sbarco anglo-americano in Normandia. In Polonia i Russi guadagnavano terreno ogni giorno. Per il grande esercito tedesco era già iniziato il richiamo dei riservisti. La notte tra il 2 e il 3 agosto, venne definitivamente liquidato dalle guardie naziste il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Le cifre (discordi, tanto per cambiare) dicono di circa 3.000 Rom e Sinti gasati.

    Ricorrenze simili sono spiazzanti ad agosto (ogni agosto), mentre guardiamo i bambini giocare in spiaggia o i cani correre felici sulle colline. Un po' come festeggiare il natale in Brasile o in Australia. E tra una settimana, arriva per i milanesi un appuntamento simile, a due passi da casa mia.
Non voglio scrivere niente su questa comunanza, su questa storia che lega il mio popolo a quello dei Rom e dei Sinti. Perché sarei prolisso, cupo, e allora è meglio il silenzio.
    Perché chi può è giusto che si goda il casino dei bambini e dei cani, anche un momento di gioia può ricordare i tempi in cui erano più sfortunati. Godiamoceli ora.
Potrebbe essere un buon ricordo il concentrarsi sul silenzio, su chi ci è caro, su chi pagò quei tempi. Da anni i Rom e i Sinti commemorano il giorno con una candela accesa, questo si può fare e (credo di non mancare di rispetto a nessuno) si può scegliere una candela anti-zanzare, vista la stagione.
 Insomma, non necessariamente questa
Il silenzio che vorrei: che ALMENO per un giorno la stampa e internet li lasciassero in pace, Rom e Sinti... questi ladri, sfigati, senza terra, che nessuno è mai riuscito a sterminare. Poi, domani, ricominciate pure, ma un giorno di tregua per rispettare il dolore è il minimo che può chiedere un essere umano. Vero che sono umani anche loro? Vero, che l'unica maniera per insegnare il rispetto è di praticarlo (almeno un giorno)?
Ma il silenzio, se dev'essere, che sia il nostro, di chi ha nella penna o nella tastiera un'arma. E se non voglio cadere nella cupezza, scelgo le parole tratte da un film, incredibilmente spiritoso e profondo:
 ... e rispetto ad Auschwitz mi sembra un punto vista leggero e interessante. D'altronde chi poteva esprimersi così se non un matto, sapendo che nei lager era una gara tra chi fosse messo peggio, tra matti, rom, sinti, ebrei e invalidi. Lasciamo a loro la parola, cerchiamo di imparare da loro
 Immagini dalla Polonia: 2 agosto 2011

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