Il campo del Foro Italico è inserito nella lista dei 26 campi "legali" della capitale e dovrebbe essere trasferito in uno dei villaggi della solidarietà. Non si tratta di un campo "permanente" attrezzato con container, ma è un campo nato come "provvisorio" nel 1990 ed è un insediamento spontaneo dotato di wc chimici elettricità ed acqua. Si trova tra la tangenziale est ed il Tevere, all'altezza di Monte Antenne su un terreno di circa 6500 mq di proprietà di Metrofer, nel parcheggio di una stazione ferroviaria mai aperta retrostante la moschea. Gli abitanti provengono in maggioranza dalla Serbia, sono attualmente circa 70, divisi in circa cinque famiglie principali imparentate tra loro. Sono rom appartenenti alla cultura dei Kaniarja, una comunità di religione ortodossa che a Roma vive anche a Casilino 900, a Tor Sapienza, Tor Bella Monaca, Borgata Finocchio, nel vicino campo di Tor di Quinto, nelle case popolari del Laurentino 38.
Quella dei rom Kanjaria è di fatto una comunità di profughi di guerra, nel 1988 viene trasferita da Tor Bella Monaca nella pineta di Monte Antenne e da qui viene nuovamente spostata nel 1990 con un' ordinanza comunale -- di qui la "legalità" del campo - nel parcheggio ferroviario in cui vive attualmente. In principio è un accampamento di roulotte in cui sono autorizzate a vivere circa 95 persone, poi il campo si trasforma lentamente e accanto alle roulotte nascono baracche ma anche vere e proprie case in alcuni casi ampie e decorose ben arredate e con intelligenti soluzioni architettoniche. Nel 1995 vengono censite 129 persone e dal 2005 la popolazione comincia a crescere a causa dell'arrivo di immigrati rumeni che si accampano vicino al fiume in una baraccopoli che arriva fino a duecento persone, mentre altri rumeni affittano alcune case lasciate vuote dai rom. Nel giugno 2007 tutte le baracche abitate dai rumeni, sia verso il fiume che nel campo, vengono demolite dalle ruspe e la situazione viene riportata al numero delle famiglie che risultavano dal censimento del 1995. Attualmente è in corso un progetto sperimentale portato avanti da Stalker/Osservatorio Nomade, dal DIPSU (dipartimento studi urbani di Roma Tre), e dal II Municipio di Roma, per integrare l'insediamento all'interno del Progetto Tevere Nord.
Quella dei rom Kanjaria è di fatto una comunità di profughi di guerra, nel 1988 viene trasferita da Tor Bella Monaca nella pineta di Monte Antenne e da qui viene nuovamente spostata nel 1990 con un' ordinanza comunale -- di qui la "legalità" del campo - nel parcheggio ferroviario in cui vive attualmente. In principio è un accampamento di roulotte in cui sono autorizzate a vivere circa 95 persone, poi il campo si trasforma lentamente e accanto alle roulotte nascono baracche ma anche vere e proprie case in alcuni casi ampie e decorose ben arredate e con intelligenti soluzioni architettoniche. Nel 1995 vengono censite 129 persone e dal 2005 la popolazione comincia a crescere a causa dell'arrivo di immigrati rumeni che si accampano vicino al fiume in una baraccopoli che arriva fino a duecento persone, mentre altri rumeni affittano alcune case lasciate vuote dai rom. Nel giugno 2007 tutte le baracche abitate dai rumeni, sia verso il fiume che nel campo, vengono demolite dalle ruspe e la situazione viene riportata al numero delle famiglie che risultavano dal censimento del 1995. Attualmente è in corso un progetto sperimentale portato avanti da Stalker/Osservatorio Nomade, dal DIPSU (dipartimento studi urbani di Roma Tre), e dal II Municipio di Roma, per integrare l'insediamento all'interno del Progetto Tevere Nord.
Per saperne di più:
Foro Italico 531
Immagini: Stalker, Frediano Iraci Sareri, Fabrizio Boni
Montaggio: Fabrizio Boni
Via del Foro Italico - prima parte
Via del Foro Italico - seconda parte
Via del Foro Italico - terza parte